di Elena Armas, edito Newton Compton Editori

Buon pomeriggio paginette, torno su questi schermi per parlarvi di uno dei libri di maggiore successo dell’ultimo periodo. Facciamo finta che mi ami ha riscontrato parecchio successo tra i romanticoni come me, ma non posso dire di aver completamente compreso il grandissimo successo che vi è alle spalle.

Partiamo, però, dalla trama: Lina lavora in una società, dove molto spesso il fatto di essere donna equivale a dire che il successo non è ben meritato. Oltre ai colleghi sessisti, vi è Aaron Blackford, un uomo altissmo e super inflessibile con il quale non scorre buon sangue. Accade, però, che un giorno lo stesso Aaron si offre volontario per accompagnarla al matrimonio della sorella. Tutta la sua famiglia, infatti, sa che Lina si è fidanzata, ma tale bugia detta a fin di bene le si ritorce contro nel momento in cui non trova un accompagnatore degno di questo appellativo. Sebbene, all’inizio non è convinta che Aaron sia la scelta migliore, alla fine è costretta dalle circostanze ad acconsentire a quella farsa. Tuttavia, il viaggio per la Spagna rivela un Aaron del tutto diverso da quello che Lina conosce tra le mura del suo ufficio. Cosa succederà realmente?

Allora, come si può notare la trama è piuttosto semplice. Ci sono bugie, patti, colpi di scena dell’ultimo momento, un uomo super bello e perfetto, e una protagonista forte che, infondo, è piena di insicurezze. Ammetto di aver dato quattro stelle a questo romanzo perché, nell’ effettivo, mi è piaciuto: è stata una piacevole distrazione e Aaron mi ha fatta innamorare seriamente di ogni suo aspetto. A tal proposito, è bene sottolineare che l’autrice è stata veramente abile a delineare le personalità dei personaggi, donando forza anche a quelli secondari e suscitando simpatie e antipatie nei lettori. Ho notato, però, che vi sono poche descrizioni ambientali e questo non permette al lettore di immaginare il background effettivo della storia.

Tuttavia, la grande pecca di questo romanzo è il suo essere spesso ripetitivo. La protagonista, Lina, rimugina spesso sulle stesse cose e finisce per ripetersi quasi in tutto il romanzo. Inoltre, le sue riflessioni sottraggono spazio a una narrazione che, a mio avviso, poteva o essere più veloce e breve o più ricca di dettagli che avrebbero dato al lettore ancora più di che sognare.

Non stiamo parlando del capolavoro del secolo sia chiaro, ma di una lettura capace di far riflettere e vivere nuove romantiche avventure insieme ai protagonisti che, seppur diametralmente opposti, sono in grado di completarsi vicendevolmente. Si apprezza, così, la storia per la sua semplicità e per la dose di romanticismo e divertimento insito nelle pagine. Consiglio questo libro? Assolutamente, ma non aspettatevi troppo e prendetela come una lettura fresca e adatta per l’estate.