di Rokia, edito Salani

Cosa ci rende dei mostri?
Sto ancora piangendo, Wendy. Ho le ali adesso, so volare. Ma una parte di me è rimasta con lui, tra le sue lentiggini. Tra le stelle. (Roby)

Tutto immaginavo in merito a questo libro, tranne che si trattasse di un mix tra romanticismo e fantascienza che, devo ammetterlo, è proprio bello. Così, dalla prima pagina mi sono addentrata in un mondo diviso tra il bianco e il nero, tra il buono e il cattivo. Ma chi ha detto quale delle due estremità sia quella giusta?

In una città divisa dall’odio, i Red sono una minaccia. Sono stati tenuti separati dalla società perché ritenuti pericolosi. Questo fino a quando il sindaco della città non decise di permettere ai Red di valicare il muro ed entrare nella scuola, dove i figli di peccaminosi uomini trascorrevano le loro ore. E’ così che Isabella, figlia di una delle famiglie più influenti, conosce Kinan – il capo della fazione dei Red. Sebbene i ragazzi della Red School cerchino di mescolarsi tra quelli della White Accademy, c’è qualcosa che non quadra: i loro sorrisi sono forzati e i loro comportamenti quasi innaturali. Isabella sarà la prima a scoprire il segreto che nascondono, uno di quelli tanto pericolosi quanto preoccupanti, e che minaccia la sua famiglia. Tutto ciò in cui ha creduto crolla all’istante, verità celate si palesano tumultuosamente davanti ai suoi occhi e ogni personaggio di questa storia diventa il protagonista di una lotta tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che porta alla redenzione o alla morte.

The Thuth Untold ha fatto tanto parlare di sé e, chiaramente, il finale strappalacrime agevola sicuramente la nascita di un affetto profondo che lega il lettore a questa storia. Rokia ha dato vita a un romanzo che, seppur dotato di una certa linearità, è perfettamente costruito sulla base di POV differenti che donano al lettore una vista a 360° della trama. Potrebbe essere faticoso leggere tanti punti di vista, ma in molti casi credo sia assolutamente necessario, sebbene io non sia un’amante di questa tipologia di strutturazione. Chiaramente avrei preferito che la storia fosse raccontata solo da Isabella e Kinan, ma mi rendo conto che avrei perso alcuni passaggi importanti senza il punto di vista di altri personaggi.

Voglio proteggerlo, Wendy. Voglio vederlo felice. Non sai quanto è bello quando sorride o quando dorme con quell’aria così angelica addosso. Ha l’infinità delle stelle nelle sue lentiggini, sai? E io, amo le stelle.

Grande pecca di questo romanzo? Il Worldbuilding! Mi dispiace ammetterlo, ma è inesistente. Non si capisce in che città siamo, anche perché i nomi dei personaggi possono far pensare a culture differenti, e non c’è una chiara descrizione degli ambienti che fanno da contorno alle scene. Ci si sposta da un luogo a un altro, senza avere la piena consapevolezza dello stesso spostamento e di ciò che circonda determinate avvenimenti. Le descrizioni ambientali sono veramente superficiali, così come quelle inerenti a certi ambienti che, di fatto, hanno una valenza importante per la storia.

Altra piccola nota: i personaggi hanno dei modi di fare molto simili ed è come se non ci fosse una distinzione netta tra le diverse personalità. Certo si può dire che spiccano, tra i molti, Isabella o Kinan o pochi altri, ma l’esistenza dei POV multipli dovrebbe servire – a mio avviso- anche per dare una consistenza ai personaggi che muovono le fila di questa storia. E così, non mi è sembrato.

Ho apprezzato, tuttavia, il chiaro messaggio che si ritrova tra le pagine: la cattiveria spesso si cela dietro l’apparenza più pura. Siamo capaci di giudicare gli altri, senza conoscerli a fondo e, magari, siamo capaci di dare il cento percento della nostra fiducia a persone che, nella loro vita, nascondono una infinità di scheletri e malefatte. Questo perché? Perché siamo capaci di lasciarci ammaliare dalle parole, da un abito o da un nome importante.

In ogni caso, ci sono parecchi buchi di trama e passaggi che sembrano rimanere senza una spiegazione. Non voglio fare spoiler ma, nonostante il grande successo che ha avuto, consiglierei una bella rivisitazione al testo. La storia vale e mi è piaciuta parecchio, ma penso possa essere decisamente migliore.