di Clare Marchant, edito HarperCollins.

Cari lettori, mi ritrovo a scrivere questa recensione subito dopo aver finito il romanzo. Preferisco scrivere adesso, piuttosto che riflettere ancora su quello che sto provando. “Il profumo dei fiori di zafferano“ mi ha lasciato una sensazione di inquietudine addosso, un malessere strano che sento possa avermi fatto, anche, del bene.

Trama:
”Due donne. Un fiore prezioso. Un segreto terribile, nascosto da cinque secoli. 1541 Sola nella gelida torre di una tenuta nel Suffolk, Eleanor intinge la penna nell’inchiostro e inizia a scrivere. Non c’è più tempo, ormai, per fare ciò che è necessario. Gli uomini del re Enrico VIII stanno arrivando, e lei deve andarsene in fretta e lasciare la dimora in cui è stata tanto felice. Soprattutto deve abbandonare i campi di zafferano, la pianta preziosa come l’oro i cui semi le sono stati donati dai monaci che l’hanno cresciuta. Adesso spera solo che qualcuno trovi il suo messaggio e capisca cosa gli sta chiedendo di fare. Una volta finito di scrivere, la donna prende un fiore di zafferano, lo posa tra due fogli di pergamena insieme al rametto di rosmarino che vi ha messo a seccare e richiude il libro… 2019 Nella vecchia biblioteca della tenuta di suo nonno, Saffron Hall, Amber sfoglia pagine sottili, impreziosite da delicate miniature. Non può fare a meno di pensare che quel libricino di preghiere rilegato in pelle stesse aspettando proprio lei. È come se attraverso le annotazioni riportate a margine Eleanor, la donna che le ha scritte, stesse cercando di mandarle un messaggio. Ma cosa vuole da lei? Quale segreto nascondono quelle pareti vecchie di secoli? E che cos’è il profumo dolce e speziato che di tanto in tanto avverte nell’aria?”

Il profumo dei fiori di zafferano” vede come protagoniste due donne che sono vissute a quasi cinquecento anni di distanza l’una dall’altra. Da un lato abbiamo Eleanor, la quale narra la sua storia tra il 1538 e il 1541. Ella è stata costretta a sposarsi con un uomo che neanche aveva mai visto, del quale si è innamorata e dal quale è stata brutalmente separata. Ciò che le ha permesso di ottenere la stima meritata è stata la sua coltivazione di zafferano. Questa pianta, però, sarà la fortuna e la rovina della famiglia di Eleanor. 

Dall’altro lato abbiamo Amber, La quale vive la sua storia nel 2019. Una storia segnata da un lutto, una perdita precoce che la spinge a ritornare nella casa di famiglia: Saffron Hall.

In questa casa, a seguito di un temporale che ha distrutto la torre già precaria, trova un piccolo libro di preghiere, rilegato in pelle, col quale sente un’affinità particolare. Questo diario, infatti, custodisce il segreto di Eleanor, la quale pare ancora vagare per le stanze di Saffron Hall alla ricerca di qualcuno che possa finalmente dar pace alla sua anima inquieta. 

Ma adesso sentiva che quel gelido inverno, sepolto nel profondo del suo cuore, stava iniziando a sciogliersi, lasciando il posto nuovo calore e affetto. Piccoli germogli d’amore, come quelli di zafferano, che si spiegavano e fiorivano dentro di lei.

Parlare di questo romanzo non mi risulterà affatto facile. Copiose lacrime stanno riempiendo i miei occhi, poiché rivivere l’intreccio di queste due storie per me è alquanto destabilizzante. Per quanto la storia di Amber possa essere tragica, mi è parsa normale, ma ciò che mi ha fatto veramente battere il cuore è stata la storia di Eleanor. 

Tale personaggio, infatti, ci appare come una ragazzina ingenua, la quale perde il padre prima e la casa poi, trovandosi a vivere in una nuova casa e con un marito sconosciuto. Per quanto il personaggio di Amber risulti ampiamente caratterizzato, dotato di una personalità particolare, visto il vissuto doloroso, quello di Eleanor è caratterizzato da una crescita, non solo fisica e anagrafica, ma anche caratteriale e spirituale. Grazie a questa donna, per come viene rappresentata all’interno del testo, abbiamo modo di avvicinarci alla religione, ai valori familiari, al dolore e al senso di vuoto dopo una perdita. Grazie a questa figura riusciamo a vivere veramente le vicende, al fine di conoscere le situazioni nefaste che hanno invaso la sua esistenza.

La trama ha un intreccio molto particolare; sebbene comunque possa essere qualcosa di letto già in altri libri, viene reso altamente originale e dotato di una intensità emotiva, tale per cui il lettore non può non commuoversi. Le storie di queste due donne, dolorose, si intrecciano e si avvinghiano, dimostrando quanto l’una sia  necessaria all’altra, nonostante gli anni che le dividono. Amber aiuta Eleanor a trovare la pace, Eleanor aiuta Amber a riconoscere le persone che ama e a superare le difficoltà della vita. 

L’ambientazione è incredibilmente affascinante. Saltiamo tra villaggi e dimore antiche, per poi tornare negli stessi luoghi anni dopo, notando i cambiamenti che il progresso e la modernità hanno apportato al luogo. Vecchi monasteri e strade fangose cancellati dal passaggio dell’innovazione, dell’evoluzione. “Il profumo dei fiori di zafferano” è un viaggio nel tempo. Un salto continuo tra due epoche totalmente opposte, dove la storia fa da padrona agli eventi.

Ho amato questo romanzo, dalla prima all’ultima pagina. Saffron Hall è diventata un po’ la mia casa ed Eleanor una amica fidata. Ho imparato molto da lei e da Amber, le quali mi hanno permesso di conoscere le diverse sfaccettature del dolore e dell’amore, i quali sono spicchi di una stessa mela che, in alcuni momenti della vita e per alcune persone, sono costretti a combaciare.

Dum spiro, spero. Finché respiro, ho speranza. Questo è il motto della famiglia di Eleanor e, d’ora in poi, sarà anche il mio.

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Grazie a Jennifer Carretta e alla casa editrice per la copia.