di Sara Felice

Cari lettori del blog, sono Sara Felice e oggi vorrei parlarvi di un’opera che mi ha piacevolmente sconvolta. Un’opera carica di sentimento e di vita. Sto parlando di come la marea, romanzo d’esordio di Roberta La Corte.
L’età adolescenziale è una vera spina nel fianco. Lo sa bene Ginevra, quindicenne alle prese con un mondo un po’ diverso da quello che immaginava. L’opera inizia così, con una discussione accesa tra la protagonista e il suo pseudo fidanzato.
Tom, ha una visione distorta dell’amore, completamente sbagliata. Per lui l’amore è proibizione, è controllo dell’altra persona. Per Tom l’amore equivale a utilizzare l’aggettivo possessivo ‘mia’ nel modo più sbagliato, quasi come se con esso volesse sottolineare che Ginevra fosse di sua proprietà come gli oggetti o i terreni che si acquistano ad un’asta. Un amore malato.
Per un arco temporale abbastanza lungo, Tom, spinge Gin ad esserne succube, illudendola che quella è la forma giusta per provare un sentimento. È molto furbo. Ha approfittato della bontà d’animo di una ragazzina alle prese con il primo amore per illuderla, umiliarla, renderla complice di un piano malato e distorto da cui Gin probabilmente avrebbe voluto scappare.
Ginevra inizialmente non ne era pienamente consapevole, anzi. Pensava quasi di essere la causa dei continui malumori dell’assurdo fidanzato, sentiva quasi di meritare quelle botte, anche se in cuore suo è consapevole che non è così. È stata messa all’angolo per troppo tempo ed è stata proprio quella convinzione – errata – di essere la causa scatenante dei problemi del ragazzo ad impedirle di confessare tutto ai suoi genitori.
Qui voglio sottolineare la bravura dell’autrice. Non è semplice descrivere delle situazioni così particolari, così crude. Lei lo ha fatto in un modo semplice e diretto ma con attenzione ai dettagli. Non ha lasciato nulla al caso, ha accompagnato il lettore in ogni singolo istante guidandolo nella vita della protagonista.
Con il trascorrere del tempo vediamo una reale evoluzione dei fatti e di conseguenza del personaggio. Tutto questo grazie anche all’entrata in scena di Alessandro, un ragazzo dai capelli ricci e occhi castani anch’egli non privo di scheletri nell’armadio. Sarà proprio Alessandro la causa che porterà al cambiamento in Ginevra.
La ragazza fragile e immatura si troverà presto a fare i conti con una realtà alquanto complicata. L’amore che lei aveva sempre immaginato, non era più rosso ma viola. Si sente soffocare, ha paura, ma chi non ne avrebbe al posto suo? Il tutto è amplificato da quell’uomo che la bracca con minacce di morte, lasciandole continui lividi sulla pelle.
Solo l’amore di Alessandro le permetterà di tornare a vivere, a respirare a pieni polmoni. Il tutto ovviamente non avverrà in modo semplice, non basterà un semplice schiocco di dita. Ma… solo leggendolo capirete di cosa parlo.

Ginevra è stata come una compagna di viaggio. Una vera e propria amica. In adolescenza, tutto sembra essere più bello e terribilmente rosa. L’inesperienza di quegli anni spinge le giovani donne (ma anche gli uomini) a credere di poter fare tutto, di poter affrontare ogni situazione, di poter vincere anche l’invincibile. Non è così. Non siamo invincibili. Siamo esseri umani. Non dobbiamo avere paura, dobbiamo denunciare il marcio, il cattivo. La forza e la tenacia di Ginevra, la voglia di vivere, l’hanno spinta a tenere duro e a risorgere dalle sue ceneri. Il fiore quasi appassito di Ginevra ha ripreso vita lentamente, grazie alle cure e all’amore. Quell’amore sincero, reale, libero. Quell’amore che non ti tarpa le ali ma che ti spinge a volare in alto, ad amarti e ad amare.
Ho amato alla follia la sua forte personalità, la sua voglia di aggrapparsi alla vita e all’amore sano con unghia e denti.
Ovviamente, non andrò oltre con quella che è la mia interpretazione dell’opera. È evidente che mi abbia colpita a tal punto da spingermi a scrivere una recensione. Non lo faccio solo per lodare le evidenti capacità comunicative dell’autrice. Lo faccio perché per la prima volta ho trovato un romanzo che toglie il fiato, uno di quelli che ti tiene incollato alle pagine e ti trascina nel mondo descritto. Stiamo parlando di un romanzo scritto da una ragazza di 24 anni, un’autrice emergente. Eppure, è stata così brava da farmi pensare che lo facesse per mestiere. Posso dire con fermezza che il romanzo in questione è uno dei più belli che abbia mai letto in vita mia.
Scrittura fluida, padronanza del linguaggio, per niente banale, dialoghi interessanti che mi hanno tenuta incollata con gli occhi sul testo. La penna dell’autrice è decisa, colta, delicata a tratti sublime. Descrizione dei luoghi, dei personaggi e delle sensazioni da essi provate a dir poco fenomenali.
Ho provato una miriade di emozioni; ho pianto più volte, ho sorriso, mi sono arrabbiata e ho stretto i pugni nelle parti più crude.
Cos’altro dire, mi ha lasciato davvero senza parole, in senso positivo. Lo immaginavo bello, conosco la penna dell’autrice e so di cosa è capace ma devo ammettere che è andata oltre le mie aspettative con questo romanzo. Non è semplice toccare un tema delicato come quello della violenza sulle donne. Lei, Roberta, lo ha fatto in un modo magistrale, senza tralasciare i dettagli, mettendo sul piatto del lettore la nuda e cruda verità: l’amore non è botte, né lividi e insulti.
L’amore è un’altra cosa e questo dovrebbero capirlo tutte le donne. Lo ha fatto, allo stesso tempo, in un modo consapevole, maturo.
Anche il modo in cui ha trattato il tema – spinoso e poco semplice – della pedofilia mi è piaciuto. Siamo soliti sentire in tv che sono uomini a compiere atti spregevoli di questo tipo, non donne. Roberta invece, attraverso le pagine di come la marea, ha ribaltato il caso confermando che tutti, aldilà del sesso e della classe sociale, possono compiere atti così meschini.

Ho riflettuto molto durante la lettura. Ammetto di aver provato più volte i brividi. Ho avuto la sensazione che Roberta fosse entrata nella mia mente, condizionandola. Mentre leggevo, avevo lo stomaco in subbuglio, le mani e le gambe quasi tremavano per le forti emozioni provate.
Mi sento arricchita.
Grazie Roberta per aver scritto questa storia, per averla condivisa con noi lettori. Merita di essere letta, apprezzata fino in fondo, studiata.
Sono sicura che l’autrice farà strada, io sono così felice di aver letto questo gioiellino e di aver condiviso queste parole con lei.
Se avete voglia di saperne di più, acquistate come la marea. Ne vale la pena, credetemi.
Vi ringrazio per essere arrivati fino a qui e ringrazio Roberta per avermi dato l’opportunità di dare sfogo ai miei pensieri relativi alla sua opera attraverso il suo blog.
Vi abbraccio
Sara

Link di acquisto qui (cliccare sulla dicitura ‘clicca qui per acquistare una copia’):