di Jack Jaselli, edito DeAgostini.

Torno a casa da te
Barcollando
Inciampando in tutto quello che c’è
Non so neanche perché
Nel mio viaggio
Mi son perso per cercare te
(Torno a casa da te- Jack Jaselli)

Trama:
”Un passo dopo l’altro, lungo la via Francigena. Per mettersi in ascolto. Per riscoprire il contatto con la natura. Per assaporare la lentezza. E ritrovare se stessi. 
Quaranta giorni. 800 chilometri a piedi, da Milano a Roma, lasciando a casa le cose pesanti e superflue, ma anche quelle che al ritorno sarà più bello ritrovare. Per Jack Jaselli, cantante e musicista, ma anche un po’ _ filosofo errante, camminare è una medicina potentissima. Per questo, in un momento di crisi si è messo in testa di ripercorrere le orme di Sigerico, l’arcivescovo di Canterbury che verso l’anno Mille “inventò” la via Francigena, attraversando l’Europa per ricevere dal papa l’investitura. E di farlo suonando. Con sé ha un bordone intagliato nel sambuco, uno zaino e una chitarra da viaggio, ribattezzata “il Garpez”, impacchettata per proteggerla dalle intemperie. Che non mancheranno, anzi: quello che lo aspetta è uno dei mesi di maggio più piovosi a memoria d’uomo. Del resto, Jack l’ha sempre detto, di amare l’acqua molto più della terra: non per niente da ragazzo odiava camminare. Seguendo i suoi passi attraversiamo i campi della Pianura padana e i boschi dell’Appennino, scendiamo verso il mar Ligure e risaliamo la val d’Orcia, guadiamo torrenti e visitiamo abbazie. Ci perdiamo, per ritrovarci. Ma soprattutto incontriamo le persone che in fondo sono la Francigena: appassionati custodi dell’antica via, camminatori che declamano a memoria la Divina Commedia, monaci buddisti, ma anche amici che arrivano per compiere insieme un tratto di strada. Oltre a questi incontri in carne e ossa, il cammino risveglia i ricordi di altre avventure, viaggi di fuga e di ricerca, della musica e di sé. Così scopriamo che anche Katmandu, il deserto del New Mexico e Los Angeles sono tappe della Francigena. Perlomeno di quella di Jack. Per capirlo, le mappe non sono di nessun aiuto: bisogna trovare il coraggio di partire, perché «camminare è una condizione esistenziale, prima ancora che fisica. Si va avanti con il cuore, mica con le gambe».”

Buongiorno lettori, questa recensione inizia con un po’ di musica 🎶
Jack Jaselli è un cantante, autore e scrittore italiano, classe 1980. È laureato in filosofia e ha iniziato a girare il mondo da adolescente! Ma adesso, parliamo del suo romanzo: “Torno a casa a piedi.”

Quaranta giorni. Ottocento chilometri. È questo il viaggio che ci accingiamo a intraprendere con questo romanzo, edito DeAgostini. Jack Jaselli svela la sua indole da musicista e cantante, ma anche quella da filosofo ed è chiaro dal suo modo di raccontare il viaggio da Milano a Roma che lui stesso ha intrapreso a piedi. Attraverso la via Francigena, il suo obiettivo era ripercorrere le orme di Sigerico, arcivescovo di Canterbury, il quale verso l’anno mille attraversò l’Europa per ricevere l’investitura dal Papa. Accompagnato dalla musica, con un bastone di Sambuco e uno zaino Jack ci conduce, giorno per giorno, in posti nuovi e incredibilmente affascinanti.

“Torno a casa a piedi” è un libro che permette al lettore di viaggiare con la mente, percependo la bellezza della natura, del tempo che scorre sotto il sole o la pioggia, su salite e discese. L’autore ci mostra il potere curativo della camminata, la forza della volontà e del coraggio di incamminarsi verso luoghi impervi e sconosciuti.

Un viaggio che non è solo fisico, ma è soprattutto mentale e le riflessioni interne al romanzo dimostrano quanta attenzione Jaselli ha riposto nell’ascoltare il suono del suo mondo interiore.

A pensarci, in un viaggio tutto è in continuo mutamento, le gambe si irrobustiscono a ogni passo, le suole si consumano e i vestiti si logorano, la pelle si cuoce sotto il sole, gli stati d’animo esplodono i pensieri si plasmano. Perché non dovrebbe farlo anche la musica?

Ho apprezzato molto lo stile narrativo dell’autore, il quale rende scorrevole il testo con frasi semplici e mirate. Talvolta, ritroviamo dei pezzi più tendenti al filosofico, nei quali l’autore mette nero su bianco le sue riflessioni interiori. Ciò permette a chi legge di trovare spunti nuovi per guardarsi dentro e comprendersi.

Ci sono giorni dorati. Che arrivano prima di quelle serie di cui scrive Peter Cameron. È un pulviscolo a renderli dorati. Non è oro arrogante, massiccio, pesante. Al contrario. È caldo, filtra, si srotola, turbina e si allenta. Tutti abbiamo i giorni dorati. Sono quelli in cui si vedono le scintille.

È un libro, secondo me, molto descrittivo e ciò mi ha rallentato un pochino. Sono una amante dei dialoghi e questo romanzo ne ha molto pochi. Tuttavia, comprendo che tale genere è caratterizzato proprio da questo stile narrativo. Dunque, non mi sento di penalizzarlo troppo per questo motivo.

Jaselli ha percorso un tratto italiano di una via che è stata calpestata da tanti pellegrini. Hai incontrato gente nuova, fatto concerti live in alcuni dei posti in cui si fermava e ha suddiviso questi 800 km in 37 capitoli, donandoci un diario di viaggio unico e dettagliato.

Come al solito, vi lascio il link di affiliazione per acquistare questo libro direttamente da Amazon e sostenere il blog e la mia pagina. Ringrazio la casa editrice per la copia.